Riflessioni su esperienze realizzate in trentanni di lavoro nell’ambito del sociale, della salute mentale e della cura, dell’arte e della formazione.

Ana Maria Costantini

 

 

ARTE COME CURA: PRENDERSI CURA

 

 

“Ogni essere umano deve diventare un artigiano che realizza ogni giorno della sua vita
un’opera d’arte, stabilendo  costantemente una relazione armoniosa tra i suoi pensieri,
sentimenti e azioni”.

G. I. Gurdjieff

 

 

 

L’arte nell’arte come cura, utilizza un insieme di strumenti di espressione artistica che vanno dalla pittura, alla narrazione, al teatro, alla danza, ecc. Al centro della sua pratica è la persona e la relazione con essa. La modalità di approccio utilizzata è nell’e-ducere”, cioè portare fuori la propria interiorità, ed il vissuto verso una maggiore conoscenza e consapevolezza di sé, nel tempo ed  nello spazio psicologico.

Il focus dell’arte come cura, sta nel processo creativo  e non tanto nella qualità del suo prodotto finale. Cosa importante è la libera espressività  di chi crea, il suo fare creativo ha senza dubbi per se stessi proprietà benefiche e coinvolge la persona nella sua totalità spirito-mente-corpo.

 

“Non c’è differenza per un bambino fra scoprire e inventare, e l’uso dell’arte nella psicoterapia si può assimilare ai primi passi di un bambino nel mondo della creazione: nessuno dice poi a che punto la persona si debba fermare, cominciando con una psicoterapia niente vieta che finisca per divenire un artista”. 

Donald Winnicott

 

È stato dimostrato che quando la Persona è immersa in un’attività creativa riceve una serie di sollecitazioni a livello fisico, intellettuale ed emozionale che portano a mutamenti organici e psicologici che favoriscono i processi di cura.

L’attività creativa richiede infatti non solo un impegno intellettivo e cognitivo legato all’immaginazione e all’ideazione del prodotto stesso, ma un impegno percettivo, sensoriale, motorio, legato alla materializzazione del prodotto in senso stretto.

 

 

IL VALORE ESPRESSIVO DEL COLORE

 

 

”Non dobbiamo ingannarci e pensare che riceviamo la pittura solo attraverso l’occhio. No, la riceviamo, senza accorgerci, attraverso tutti e cinque i nostri sensi” 

Kandinskij

Dipingere, disegnare, plasmare nel movimento dell’emozioni implica un’attività nella quale tutti i nostri sensi vengono stimolati e noi veniamo assorbiti nella nostra totalità.

 

 

La pittura permette la presa di contatto immediata con le modalità percettive, emotive e con i processi attentivi  ed immaginativi, è una Esperienza complessa che permette a ciascun soggetto di andare dalla superficie verso gli aspetti più profondi e viceversa.

 

 

“Il tronco, i rami e le foglie di un albero li vedono tutti, ma vedere le radici è difficile. Richiede qualcosa di più della funzione visiva dell’occhio, richiede qualcosa di naturale ma di allenato, che permette indagare al di sotto del visibile, richiede fantasia”.

 

 

Nell’attività pittorica, la Persona può spingersi dove vuole. Dal proprio limite verso ogni possibilità. Ampliando le sue possibilità espressive materializzate da molteplici tracce, forme, colori, composizioni, scenari, paesaggi  e personaggi che via via prendono forma e senso per se, in uno spazio e tempo ridefinito, improvvisando, scegliendo, creando e trasformando.

 

 

Nell’esperienza pittorica il contatto con il colore, la forma e l’armonia del colore attinge ad un naturale e profondo contatto dell’ESSERE e con le sue sottili sfumature.

 

                

 

Il colore è forza simbolica ed espressiva  che in contatto con l’interiorità evidenzia la propria peculiarità.

Con il colore, la luce incide sull’opera e ogni pennellata esprime il suo sentire.

 

 

L’osservazione del colore, secondo Kandinskij, suscita due tipi di effetti: uno esterno, materiale, che produce sensazioni puramente fisiche che durano poco, il cui effetto sparisce cessando lo stimolo; ed uno interno, un effetto psichico, dove il colore acquisisce un senso  interno e fa che l’anima si emozioni.

 

 

L’esperienza pittorica enfatizza il valore fortemente espressivo nei specifici processi di interiorizzazione e di valore estetico. A partire dall’impressione intima, l’individuo, realizza  una rivoluzionaria “visione della realtà interiore”, del proprio spazio interiore, e crea forme nuove infinitamente varie, inserendole all’interno della composizione artistica.

 

Il colore è libertà espressiva, secondo un principio formalmente irrazionale ma pienamente partecipe della vita interiore, è “l’artefice che crea”.

 

 

Il colore è dappertutto, basti soltanto pensare che per fare anche solo un punto su una superficie abbiamo bisogno di un colore.

 

Il colore via via prendre una forma…

 

 nel movimento delle emozioni appàiono e si sfumano rosse case.

 

 

La modalità di contatto si basa sull’ascolto del corpo (sensazioni ed emozioni), la relazione tra il colore, il movimento delle emozioni e le sfumature del sé, la relazione tra figura e sfondo e la relazione tra forma e colore.

La tecnica si auto-apprende nell’esperienza in campo del fare artistico. La pratica si sviluppa attraverso il concetto che una persona può “apprendere ad apprendere”  per tutta la sua vita.

La Persona si allena a vedere immagini dentro e fuori di sé, immaginando e atraverso lo sviluppo della metafora.

 

Guardare con intenzione verso ciò che si guarda.

 

 

Il processo creativo predilige il canale analogico, la comunicazione non verbale, il piano evocativo, l’onirico, l’istintuale, il tempo presente, il sentire più che pensare. Si privilegia il ritmo, il colore, la dimensione e la consapevolezza spaziale, in una visione di insieme.

 

 

L’ARTE RISUONA NELL’ESSERE

 

“Siamo qui per dare impulso al processo di crescita e sviluppo delle potenzialità umane. Non parliamo di felicità istantanea, di cura istantanea. Il processo di crescita è un processo che chiede tempo» (Perls. 1969, 10).

 

“Io sono un essere in divenire”

 

 

Il modo di interrogarsi intorno all’Essere non è quello della conoscenza, ma quello dell’esperienza dell’essere nel mondo: io sono profondamente radicato nella relazione tra me e me e nella relazione tra “altro da me”.

“Solo con l’intero essere si può dire la parola fondamentale io-tu. L’unificazione e la fusione con l’intero essere non può mai avvenire attraverso di me, né mai senza di me. Divento io nel tu; diventando io, dico tu. Ogni vita reale è incontro”. (Martin Buber)

 

 

Il contatto io tu si realizza in uno spazio che Donald Winnicott chiama “spazio transizionale”. Spazio di interazione e scambi tra io tu.

Quindi, la completezza dell’Essere si realizza nel contesto sociale, nell’esperienza relazionale e nelle varie forme di attività umane, l’individuo crea e si crea, trasforma e si trasforma. Nell’esperienza sociale, tutte le attività umane tendono a soddisfare i propri bisogni vitali e alla realizzazione delle aspettative individuali.

Una delle attività di valore sociale è l’arte, chi crea esprime la sua scelta volontaria e libera, comunica vissuti individuali che diventano collettivi, quello che differenzia e caratterizza l’atto artistico è l’intenzionalità di chi crea attraverso l’ascolto di SE’.

 

“L’artista è la mano che toccando questo o quel tasto del pianoforte fa vibrare l’anima”

Kandinskij

 

L’arte si manifesta  come una naturale predisposizione in ogni persona, anche se artista non lo è in senso stretto. Una persona indipendentemente dalla sua abilità o disabilita, dall’età, condizione sociale e culturale, può sperimentare cose nuove scoprendo proprie competenze, conoscenze, capacità tecniche e risorse nascoste  per rispondere in modo più soddisfacente alla relazione con SE’ e con l’altro.

 

Pubblicato il 14 Giu, 2017

 

 


 

 

 

Articulo di Ana Maria Costantini publicato in lingua originale per la revista “Decisio”, di Cooperazione Regionale per la Educazione Adulti in América Latina e il Caribe, Mèxico,  26 Maggio 2005

 

 

ESPERIENCIA DE TALLER CON LA PINTURA Y SALUD MENTAL

                               aRTE y pINTURA

 

1.Introducciòn

Mi trabajo es el fruto de un cumulo de esperiencias y de formaciòn en campo realizado en Argentina, en el año 1983 mientras realizo mis estudios universitarios en ciencias de la educaciòn, casi simultaneamente inizio un trabajo en campo, en el ambito social y pegagogico, con famiglias en condiciones de extrema povertà en “villas miseria” y con menores con problemas de escolarizaciòn y deserciòn escolar, en escuelas y barrios a alto riesgo de emarginaciòn y grave deprivaciòn socio-econòmica.

Esperiencia me señalará en modo esistencial.

Italia, en el año 1996, propongo el progetto del Taller de Pintura (esperiencia ya realizada en Roma en el 1995)al Dr Amedeo Galluppi, Responsable del Centro Diurno Desiì, Unidad Funcional de la Salud Mental, del Servicio Sanitario Nacional Publico de Pistoia, Regiòn Toscana, orientado a adultos que sufren de graves disturbios psiquiatricos. En el 1988 se crea el Taller de Pintura abierto a la comunidad, con un particular trabajo con mujeres y se da continuidad a un proyecto de alargamiento de esperiencias artisco-creativas, entre otra cosas, las performans de pintura realizadas en la ciudad y con la ciudad,“salir-adentro”.

 

Con respecto al trabajo comunitario, en la dimensiòn social, dice el Dr.Benedetto Saraceno, Resposable de la Salud Mental de la O.M.S.:

 “El social no es colorario o una dimensiòn subsiguiente temporalmente o paralela al tratamiento medico.Es parte integrante del tratamiento es decir el social es sanitario  y el social es terapia”.

 Ademas mi trabajo es aprofundido con la formaciòn permanente en counselling, formaciòn y supervisiòn que realizo a partir del año1997, con el contributo, del Dr Paolo Quattrini dell’Istituto Gestalt de Florencia.

Deseo recordar el especial contributo en la salud mental italiana, del Dr. Franco Basaglia, autor de la ley 180/79 de Reforma del “manicomio”, movimiento que llevò al cierre del hospital psiquiatrico, fenomeno de reabilitaciòn y concientizaciòn comunitaria, decia en Brasil en el 1979:

La locura es una condiciòn umana.En nosotros la locura existe y es presente como lo es la razòn.El problema es que la sociedad,para decirse civil,tendrìa que acectar tanto la razòn quanto la locura,en vez encarga a una ciencia,la psiquiatria,para traducir la lucura en enfermedad con la finalidad de eliminarla.El manicomio es aquì donde tiene su razòn de ser”

.Esta reforma permitiò organizzar con mayor partecipaciòn democratica servizios psiquiatricos, con intervenciones miradas alla dignidad umana y con la partecipaciòn, el compromiso y la implicaciòn de los operadores mismos, che ayudaron a realizar el cambiamiento.

Desde ya en Italia el movimiento de Reforma no fue logrado en todo el territorio.Però, èste movimiento de tendencia, que convive con otras tendencias tradicionales, permite todavia hoy, intervenciones altamente qualificadas y con una filosofia de aproche fenomenologico-esistencial que se mide con el compromiso y con las varias profesionalidades.

 

Desde un punto de vista conceptual, el sujeto es en relaciòn con los otros…Uso la categoria estabilida por Lukàcs:  “El hombre entero, o mejor es en las formas de actividad de la vida quotidiana què hace ser, el hombre entero…”

 En cada una de las humanas relaciones col el mundo, dice Marx: “ El ver,el oir, el olfatear, el gustar, el tocar, el pensar, el intuir, el sentir, el querer, el actuar, el amar…” el sujeto singular se encuentra en un mundo concreto en el aquì y ahora; sintetiza en si mismo la unicidad de la particularidad y la universalidad de genero umano y se esprime sus necesidades estando al interno de un contexto social, de relaciones humanas

Todas las actividades que hacen los seres humanos son finalizadas a sodisfar sus necesidades vitales.Estas actividades no son dirigidas al consumo y a los objetos masificados que implican comportamientos alienantes, en cambio son dirigidas hacia los otros…que implican un hacer en relaciòn con….

Este concepto en el especifico, se acerca a mi definiciòn de la actividad artistica.

Osservo, que en mi practica, se desarrallolla una forma creativa: desarrollo de un lenguage analògico, no verbal, sovrintende a la fantasía, a la creatividad, a la intuición, a la percepción visual, olfativa, a la comunicación y a las señales corpóreas, ecc.

Cada sujeto, usa sus proprios medios segùn el propio principio de la propia necesidad de la su realtà interior, es decir, el principio que a èl, es peculiar.

Creo opportuno ademas, ossevar que la pintura, el color es fuerza simbolica y espressiva, que se evuelve en representaciòn artistica, la luz convoya en la obra y con cada una de sus pinceladas hace del sentir su sentir.En el arte, la pintura, es la espresiòn de una necesidad profunda, nuevamente segùn Kandisky: “ El color susita dos tipos de efectos, uno esterno y uno interno: un efecto puramente fisico, es decir se prueban sensazioni fisicas que duran poco, el efecto desaparece con el desaparecer del estimulo; un efecto psiquico, donde el colore adquiere un sueno interior y hace emocionar el alma..”

Desde la perspectiva que señalo, otorgo valor a mi tema de interés, dado que creo poder afirmar que, el eficaz contacto con la armonia del color, se funda en un profundo contacto con si mismo y con la propia realtà interior.Toda èsta riqueza de posibilidad individual, es un verdadero patrimonio presente en cada uno de nosotros, però, no es utilizado por la gran mayoría de las personas, èsta pratica artistica con el uso de la pintura, ayuda a mujeres y a hombres concretos, a tomar conciencia de sus posibilidades y realizar una transformaciòn creativa.

2.Actividades

 “El arte es una actividad conciente y umana de continua creaciòn”.

 2.1.El Taller de Pintura

 El hacer pintura con la modalidad de Taller, reconoce un espacio de relaciòn. El sujeto trasforma su relaciòn con los otros, en relaciòn a si mismo y al espacio, vive un espacio impersonal que se va trasformando en un lugar personalizado y significativo.El sujeto es frente a “si y con los otros”, en èsta situaciòn descubre y asimila los conocimientos tecnicos-artisticos mientras al mismo tiempo los esperimenta en su hacer creativo.Tengo cuenta de lo que aparece, en el aquì y ahora, y trabajo valencias:de complementarità, de reparación, de costrucciòn, de cambiamiento, de activación, de espejamiento, de interacciòn.

2.3.La Practica Artistica

Ya desde los primeros encuentros los participantes esprimen algo de particular…son los varios modos de sentir, de pericbir y hacer:

 Mil y una huella se improvisan, huellas que se entrechan y forman figuras, que se modifican en tantas otras huellas y formas…figuras y formas indefinidas, de forma non forma, objetos reconocibles, personajes fantàsticos, paesajes mas cercanos y mas lejos.

 

‘Este hacer artistico favorece la integraciòn de esperiencias y conocimientos en el ejecutar, el esperimentar, el percistir y en el encontrar el propio estilo personal con y en situaciòn .

La praxi viene suportada a apartir del aproche: pedagogico, expresivo y relacional.

 A continuaciòn detallo algunos puntos esenciales de la praxi artistica:

Este aprendizaje artistico tiene cuenta:

  • De la toma de conciencia de los propios modos de contacto;
  • Del desarrollo de la capacidad emotiva;
  • Del desarrollo de la capacidad evocativa;
  • Del desarrollo de la percepciòn visiva, de la fantasia y del immaginario; de metaforas visivas; (ver imagenes, crear imagènes,componer, integrar, componer y descoponer, ver por analogias y configuraciones imàginativas, …);
  • Del desarrollo expresivo del color;
  • De la materializaciòn y representaciòn de immagenes en obras pitoricas;
  • Del desarrollo de propios recursos, habilidades y actitudes;
  • Del desarrollo de posibilidades y potencialidades creativas;
  • De la asimilaciòn y del desarrollo de nuevos recursos y istrumentos tecnicos artisticos-espresivos;

 2.4 Composiciòn de los Grupos

Los grupos son orientados no solo a sujetos que manifiestan un handicap, sino a todos los sujetos que son portadores de esperiencias y de “identitdad diferente”, cuyo principal estimulo y valor recida en esplorar el propio mundo y esperimentar nuevas formas de aprendimiento en una dimensiòn relacional.

Doy el siguiente dato estadístico que dice : “en Italia y a nivel internacional, las intervenciones en arte con finalidad terapeuticas con la pintura, tienen una implicación superior con interventos de mujeres acerca de los hombres del 60/70%, sea de mujeres participantes a las actividades, sea de mujeres terapeutas o técnicas especializadas en los grupos de mujeres”.

Con respecto a èsto, mis grupos tienen una participaciòn superior al feminil y una partecipaciòn de connotado interès al masquilino.

 2.5. La mujer y la Creatividad

En un particular trabajo que realizo con mujeres, sin ninguna patologia y/o con afecciones psiquiatricas y/o de adaptaciòn social (depresión, desajuste de la personalidad y en jóvenes adolescentes que manifiestan malestar en la adaptaciòn a algunos modelos sociales y de consumo que les hace manifestar una falsa identidad), observo que, la mujer con poca posibilidad de manifestar y comunicar el propio dolor y sufrimiento, con el color, ella, se esprime en forma mas natural y toma contacto con la propia nesecidad de su realtà interior.

Y hace esperiencia, dejando fluir las emociones mediante el contacto con el color, se esprime dejando salir lo que aparece en esa condiciòn, y si lo desea, puede elejir de cambiar su propia realtà emotiva, creando y trasformandola en la representaciòn estetica.

2.6.Consideraciones Metodologicas

 Escribia Kandinsky: “No tenemos que engañarnos y pensar que sólo recibimos la pintura por el ojo. No, la recibimos, sin darnos cuenta, por todos los  cinco nuestros sentidos.”… “El color es el tasto El ojo es el martillo. L’alma es un piano fuerte con muchas cuerdas.

El artista es la mano que, tocando èste o aquèl tasto hace vibrar el alma”.

Noto como el recurso de la pintura ayuda ha evocar una natural forma de aprendizaje: el sujeto es en contacto con sus impresiones, el color se vuelve esperiecia interior. El ojo es atracto por los varios colores y por las infinitas tonalidades, però el ojo a su vez, es colegado con todos los otros sentidos.El color es un medio fuerte, que da un effetto y da un valor. Condiciona la esperiencia interior. Puede hacer emerger una mayor sensibilidad psichica y emotiva. Puede a hacer emerger un modo mas natural de responder y de sotisfar si mismo, en cada nueva necesidad interior.

Segùn Kandisky, que cada forma exterior encierra necesariamente en si mismo una interioridad, en èste sentido, cada forma tiene un contenido interior, màs o menos evidente. Però, mas allà de èsta definiciòn, la forma es solo la espression del contenido interior, una impresiòn interior que se exprime con una gama amplia de sotiles emociones, en contacto con las infinitas tonalidades del color…Cada sujeto realiza una esperiencia fondada en un profundo contacto con si mismo y con su “necesidad interior”.

.Un ejercicio que lleva al sujeto a objetivar, un proceso de continua esteriorizaciòn; que al mismo tiempo, tambièn un perenne proceso de reproduciòn individual. Una imersiòn-dentro, en las impresiones y en la sensibilidad de la realtà interior y un emerger-fuera, en la espresividad, con la representaciòn estetica de la propria realtà, creativamente trasformada.

Considero que el contacto con la esperiencia del color, effettua una sintesi, metafòricamente, como si fuese la armonia de una propia melodia, como las infinitas combinaciones de formas y colores

 

Breve narraciòn de algunas esperiencias individuales:

  1. Resultados

 

Lisa, manifiesta dolor , sufrimiento y variabilidad de estados de ánimo, pasa por estados depresivos y eufóricos, inicia a escuchar el propio sentir, a escuchar y ver sus  emociones y pinta.El uso del color le permite la posibilidad de modificar y transformar creativamente su sentir, su vivencia, con una gama de variedad de color,  que va desde las  sinfonías  y infinidad de tonalidades con colores tenues,  pasteles, con colores brillantes intensos, con colores oscuros y claros, manifestandse en  más calidos y/o más fríos.

El contacto y el conoscimento de si misma, en los varios estados de animo…y  la materialización pictórica, como representación de partes de si misma, que se manifistan en modo sorprendentemente, para ella, creativas..

 Noelia, durante la realización y el desarrollo de una obra de pintura, usa las tonalidades de color, usa el color a estrato, según la necesidad y la inspiración lo desarrollaba en varias fases durante el arco de un mes, cada semana, osserva el elaborado y lo re-elaboraba , de este modo silo desea, puede cambiar,transformar, variar tonalidades y colores, figuras y formas… a medida que compone y materializa, evoca las propias vivencias del momento del “ aquì y ahora”, convirte  el producto en una auténtica representación de estados de ánimo… representación que ayuda al reconocimiento de otras partes de si misma.

 Soriano, dice de no saber dibujar y pintar , la pintura le parecia algo lejano, no conoce el uso cromático del color y  por un tiempo èsto parece condicionrlo, usa  un color por vez. Elabora dibujos pobres con lines simples, con poca atenciòn a los particulares y pinta en modo apresurado y repetitivo como siel pintar fuese una mas de las tareas diarias que desempena en su vida quotidiana.

El contacto con el color, estar en relación con si mismo y con el hacer artistic, el estar en relaciòn con los otros, , la practica creativa, lo ayuda poco a poco a favorecer un notar.. ver lineas, formas, colores, imágenes, imágenes imaginadas e historias inventadas.Inicia a reconocerse con possibilidades , a interesarse en el dibujo,en la reproducciòn, en la pintura en particular, participa en percursos creativos guiados y organizados a muestras de pintura de pintores (Botticelli, Magrite, Kandinsky, Van Goh, Monet, Degas, Boldini, Kleen, etc) y en varios itinerarios artisticos culturales y performans de pintura.

Continua la actividad en modo entusiasta y elabora dibujos con lineas complejas que  forman  nuevas configuraciones; compone  dibujos ricos en particulares,  pinta con variadas tonalidades y transforma en composiciones con trabajos astratos y figurativos. Realiza un proceso de implicaciòn creativa y con con una propia entusiasta producciòn.

 Ariana, participa esporádicamente en el taller, poco a poco però vive l’esperiencia como una posibilidad para  exprimir sus vivencias sin dificultad.

Trabaja estando en relación con si misma, con el uso de la imaginación, dibuja y pinta las historias que recuerda o inventa, realiza trabajos significativos para si misma. Esta práctica pictórica la ayuda a expresar las emociones y el propio sentir,le permite osservar, reflejar, costruir y conocer.realiza trabajos con la tecnica del collagge, esperimenta traformaciones de formas, figuras,colores y imàgenes. Elabora composiciones con  pedazitos de papeles: èste modo de hacer le permite des-componer, re-componer y re-elaborar una nueva configuraciòn en una  ùnica totalidad…que da sentido a a su sentir.

Realiza otros trabajos de collagge que da continuidad en el tiempo y que abandona, por otros tipos de trabajos de dibujo y pintura, y luego mas adente los retoma.

Para Ariana este modo de elaborar es intenso y a su vez trasformador ,que le permite esperimentar un processo reabilitativo.

(Ariana es en terapia, con el Dr A.Galluppi(Psiquiatra Responsable del Centro Diurno) sumistra y narra y costruye historias entrechadas, un aspetto curioso es que Ariana dibuja y crea elaborados de collagge, con contenudos que son en estrecha relaciòn con el trabajo que realiza en terapia, però, sin ninguna intencionalidad de parte mia.)

 Mario, solitario, es tímido sensible y frágil, tiene dificultad de  estar junto a los demàs y no aprecia las cosas que èl realiza. Cuando inicia la experiencia no logra permanecer por todo el tiempo de la actividad. Permane solo a breves momentos de diez/veinte minutos(de 3 horas de actividad) .Manifiesta  ataques de pánico y realiza pequenas fugas que lo hacen alejar del gruppo y actividad. Dibuja con lápiz, elabora dibujos tecnicos, inventados  por él y demuestra  una capacidad tecnica y representativa muy acurada,por ejemplo dibuja una moto con todos los particulares y dice: “ no se dibujar…”

Realizo un trabajo centrado sobre el reconocimiento de sus abilidades,y lo estimulo a usar el color. Mario inicia a pintar, le es muy dificil lograr estar en contacto con su sentir, manifiesta malestar psico-fisico, y comunica que no puede  producir artisticamente…En modo gradual y lentamente Mario, inicia una percurso muy estimulador con el recurso de  imágenes y del uso del color.

Comienza a permanecer por mas tiempo en el grupo-taller, demuestra empeño y placer en el hacer pictòrico.

Me pide de ensegnarle nuevas  técnicas del color y realiza una fase con a olio.

Aprende a estar en relación con si mismo y logra ademas, estar en relación con los otros.Un aspecto  importante es que comienza a reconocer sus  posibilidades y capacidades: se re-conoce y se exprime libremente…

Realizza un viaje simbolico en si mismo( interior y esterior) entre figura y fondo, entre dibujos figurativos y pintura astracta , realiza un entrecho entre la immaginaciòn, la fantasia y la realtà.

 

4.Recomendaciones para la Acción

Efectivamente, esta esperiencia puede dar cuenta del encuentro del sujeto con el arte y como el arte, puede ayudar a la trasformaciòn creativa del proprio sujeto.

En èste sentido se pueden crear acciones para:

  • Favorecer una mayor valorizaciòn en el sujeto de sus propias posibilidades, sin necesidad de realizar interpretaciones y lecturas superficiales, ayudar a descubrir habilidades y formas nuevas de comunicaciòn espresivas-creativas, ayudar ampliar el campo perceptivo y comunicativo de la propia esperiencia interior y favorecer un modo de esprimir mas sodisfaciente .
  • Tener cuenta del efecto espresivo y benefico del color, en correspondencia con las infinitas tonalidades y vibraciones que los colores provocan en relaciòn con la posibilidad en el sujeto de suscitar emociones y sensaciones.
  • Apreciar la originalidad de cada individuo, tener cuenta de la propria esperiencia, de la propia realtà interior y fantasia, del desarrollo de la imaginaciòn, que permite la manifetaciòn de emociones què a ella son colegadas.
  • Considerar la obra artistica, no como producto de un resultado final, si no como resultado de un proceso: de motivaciòn continua a esplorar en modo cualitativamente diverso; de activaciòn y desenvolvimiento de si mismo; de aprehender y esplorar el tiempo y el espacio en tensiòn creativa.
  • Realizar una intervenciòn para lograr un diálogo dialéctico entre las diversidades de genero, considerando, todos sujetos portadores de derechos y de responsabilidades.
  • Comprender la singular cultura en el respecto y la tolerancia de las diferencias, dando valor a la diversidad, entendida como riqueza, y dirè ademas como valorizaciòn que se traduce en convivencia social y en interelaciòn intercultural.
  • Liberar el arte en los spacios “cerrados” a la diversidad y descubrir modos relacionales no convencionales.
  • Favorecer esperiencias formativas inovativas con aproches creativos y artisticos, para operadores de diversas profesionalidades, en settores o servicios en contacto con ambitos educativos-culturales y socio-sanitarios reabilitativos.

 

Lecturas Sugeridas

1-Arte Terapia, Experiencias de un curso de formazione,1987.

2-Allano A. Los Impresionistas Dall ‘ taller al plein air, A.Ed.Torino, 1981,

3-Callabresse O. El Lenguaje del arte, Bompiani 1985,

4-Basaglia Franco. Obras Completas 1953/88

5-Balboni Paolo E Università per Stranieri Siena, La Cultura Straniera, Siena, 2001

6-Costantini Ana Maria. Notas,análisis y verifica de esperiencias con formas artisticas con la pintura y la creatividad con pacientes psiquiátricos y grupos-taller con identidad diferente, 1995/2004

7-Duros, P. Psicoterapia a orientación fenomenologico existencial y arte, Formación En Psicoterapia, Counselling, Fenomenología-Número 3/2004

8-Freire P. Relación presentada en el  2° Congreso latinoamericano de Educación “Popular”. Buenos Aires

9-Goethe J.W. Desde la Teoria del Color ,Demetra,Verona, 1995.

10-Kramer E. Terapia a travès del arte en un comunidad infantil Kapelusz.Buenos Aires, 1981

11-Kandisky V.Punto,Linea,Superficie, Adelphi .Milano, 1968,

12-Kandisky V. El Espiritual nell arte, Bompiani. Milano 1997

13-Lowenfeld V. Creativos And Mental Growth. Copyright.New York, 1975

14-Lukàscs G. Zur Ontologie dos gesellschftlichen Seins (manuscricto)

15-Massironi M. Fenomelogia de la percepciòn visiva, El Molino,Bologna,1998

16-Moffatt Alfredo Psicoterapia del Oprimido, Alternativas, Buenos Aires, 1984

17-Oaklander V. Ventanas a nuestros ninos, Ed.Cuatro Vientos Chile. 1992.

18-Quattrini, P. Psicoterapia ad orientamento fenomenologico esistenziale ed arte, Formazione In Psicoterapia, Counselling, Fenomenologia – Numero 3/2004

19-Polester E. Terapia Gestàltica , Amorrò Buenos Aires , 1985.

 

 

 


 

 

 

 CONGRESO DE PEDAGOGIA INTERNACIONAL A LA HAVANA, CUBA, participante relatora Ana Maria Costantini desde el 31 enero al 4 febrero 2005

 

“Taller de Pintura en Psiquiatria: PINTURA Y CREATIVIDAD”

 

 Este trabajo que presento es el fruto de una esperiencia en campo con interventos caraterizados por formas artitisticas-creativas con la pintura, actividad de taller que se desarrolla a partir del 1996 en el Centro Diurno Desiì 3, de la  Psiquiatria, en el Servicio Sanitario Nacional Publico de Pistoia, Regiòn Toscana (Italia).

Esperiencia que esprime, un personal y peculiar modo, con particular búsqueda de formas creativas: pedagógicas, sociològicas, culturales y filosóficas, que tienen cuenta de esperiencias realizadas en Latinoamèica, Argentina, esperiencias en campo y que dan cuenda del trabajo del Dr. Franco Basaglia, Italia, autor de la ley 180/79 de Reforma del “manicomio”.

 

Presentaciòn:

 Ya desde los primeros encuentros los participantes esprimen algo de particular…son los varios modos “de sentire, de percepir y hacer”…

“…mil y una huella improvisan, huellas que se entrechan y forman figuras, que se modifican en tantas oltras formas…y aparecen figuras y formas indefinidas, de forma non forma, ojetos reconocibles, personajes fantàsticos, paesajes mas cercanos y mas lejos…”

 

  1. El sujeto y la actividad:

 

El sujeto es en relaciòn con los otros…uso la categoria estabilida por G.Lukàcs:  “el hombre entero, o mejor es en las formas de actividad de la vida quotidiana què hace ser el hombre entero…”

Con respecto al concepto de vida quotidiana la entiendo como un conjunto de actividades che realiza el sujeto para la sodisfaciòn de necesidades vitales, no dirigidas al consumo y de comportamientos alienantes que tiendien a objetos masificados; en cambio que tiende hacia los otros…en la realizaciòn de una acividad vital, que implica un hacer en relaciòn con….Este concepto en el especifico, se puede acercar a mi definiciòn de actividad artistica.

En cada una de las humanas relaciones col el mundo,el ver,el oir, el olfatear, el gustar, el tocar, el pensar, el intuir, el sentir, el querer, el actuar, el amar…el sujeto singular se encuentra en un mundo concreto en el aquì y ahora; sintetiza en si mismo la unicidad de la particularidad y la universalidad de genero umano y se esprime estando al interno de condiciones y posibilidad dadas.

 

  1. El GRUPO-TALLER:

 

El trabajo es centrado en el grupo y lo desenvuelvo en un espacio que se va trasformando desde un espacio impersonal en lugar personalizado, facilito y mejoro condiciones para el aprendimiento de cada sujeto.El sujeto es frente a “si y con los otros”, y en èsta situaciòn va descubriendo y asimilando los conocimientos tecnico-artisticos mientras al mismo tiempo los esperimenta en el hacer.

El hacer artistico da la posibilidad de integrar esperiencias y conocimientos en el :ejecutar, esperimentar, percistir y en encontrar el propio estilo personal con y en situaciòn .

Trabajo las valencias que aparecen en la dinamica de grupo, cuales: de complementarità, de integración, descomposiciòn y composiciòn, de reparación, de cambiamento, de activación, de re-espejamiento, de interacciòn de conocimientos, todas estas y otros aspectos son elaborados en formas creativas.

Mi pratica viene suportada desde el aproche “pedagogico-expresivo y relacional-terapéutico a continuaciòn detallo algunos puntos esenciales de la pratica artistica:

Pràcticamente el aprendizaje artistico tiene cuenta:

  • De la toma de conciencia de los propios modos de contacto;
  • Del desarrollo de la capacidad evocativa
  • Del desarrollo de la fantasia y del immaginario
  • Del desarrollo de la percepciòn visiva;(ver imagenes, crear imagènes,componer imàgenes…);
  • Del desarrollo de metaforas visivas
  • Del desarrollo cromatico del color;
  • Del desarrollo espresivo-emotivo;
  • De la materializaciòn de immagenes en productos pitoricos individual y grupal;
  • desarrollo de propios recursos y habilidades,
  • Del desarrollo de posibilidades y potencialidades;
  • De la asimilaciòn y del desarrollo de nuevos recursos y istrumentos tecnicos artisticos-espresivos;

 El acto artistico es un proceso que se puede representar en la relaciòn:

  • del artista, que crea; con la objetivaciòn y la esternaciòn de si mismo;
  • con la obra misma o sea la objetivaciòn de si mismo( de su sentir…)
  • con la obra como materializaciòn de valores esteticos-culturales;

 

Escribia Kandinskij: “no tenemos que engañarnos y pensar que sólo recibimos la pintura por el ojo. No, la recibimos, sin darnos cuenta, por todos los  cinco nuestros sentidos.”

 

Desde èste punto de vista, la pintura puede evocar una natural forma de aprendizaje, porque parte desde la experiencia de cada sujeto, a partir de la propia capacidad de responder en modo personal y satisfactorio a cada nueva situaciòn. (1)

En quanto al aproche terapéutico, por un lado se plasma en la modalidad relacional, en la relación para ayudar, ayudar a ayudarse… en el reconocimiento de cada uno, portador de posibilidades y en la asunciòn de responsabilidad, como protagonista comprometido con si mismo y con los otros; por otro lado en el “bienestar” que reconoce y manifiesta el propio sujeto utente beneficiario directo de la actividad que realliza.

 

3. BREVE Narraciòn DE ALGUNAS EXPERIENCIAS:

 

 Lisa, manifiesta dolor , sufrimiento y variabilidad de estados de ánimo, pasa por estados depresivos y eufóricos, inicia a escuchar el propio sentir, a escuchar y ver sus  emociones y pinta.El uso del color le permite la posibilidad de modificar y transformar creativamente su sentir, su vivencia, con una gama de variedad de color,  que va desde las  sinfonías  y infinidad de tonalidades con colores tenues,  pasteles, con colores brillantes intensos, con colores oscuros y claros, manifestandse en  más calidos y/o más fríos.

El contacto y re-conoscimento de si misma, en los varios estados de animo…y  la materialización pictórica, como representación de partes de si y de otras partes de si, que se manifistan en modo sorprendentemente creativas, para si misma.

Esta tecnica con el uso cromatico del color permite entrar en contacto con las infinitas posibilidades que el color posee (2), y ademas pone el sujeto en condiciones de realizar un ejercicio que lleva a objetivar en dos sentidos de un lado un proceso de continua esteriorizaciòn del sujeto; del otro lado es tambièn un perenne proceso de reproduciòn individual; una imersiòn-dentro, a los propios sentimientos y estados de ánimo, a un emerger-fuera, a partir del empleo de metáforas visivas que facilitan y dan voz a las  emocionas que a ellas son colegadas.

 Noelia, durante la realización y el desarrollo de una pintura, usa variadas tonalidades de color, trabajaba el color a estrato, según la necesidad y la inspiración lo desarrollaba en varias fases durante el arco de un mes, cada semana, veìa el elaborado y lo re-elaboraba , de este modo si queria, podia  cambiar,transformar, variar tonalidades y colores, figuras y formas… a medida que compone y materializa, evoca las propias vivencias del momento, convirte  el producto en una auténtica representación de estados de ánimo… representación y reconocimiento de otras partes de si misma;

Soriano, manifiesta no saber dibujar y pintar , la pintura le parecia algo lejano, no conoce el uso cromático del color y estopor un tiempo lo condiciona, usando un color por vez. Elabora dibujos pobres con lines simples, con poca atenciòn a los particulares y pintaba en modo apresurado y repetitivo como si fuese una de las tareas tareas diarias que desempena.

El contacto con el color, el estar en la relación con si mismo y con los otros, la practica creativa, lo ayudapoco a poco a favorecer el hacer en el notar..y ver lineas, formas, imágenes, imágenes imaginadas, inicia a  reconocer  possibilidades , a interesarse en el dibujo, en la pintura en especial, participa en percursos creativos guiados y organizados de muestras de pintura de grandes pintores (Magrite, Kandinskij, Van Goh, Monet etc).

Continua la actividad en modo entusiasta y elabora dibujos con lineas complejas que  forman  nuevas configuraciones; compone  dibujos ricos en particulares,  pinta con variadas tonalidades y transforma en composiciones con trabajos  estratos y figurativos. Realiza un proceso creativo con una propia producciòn.

 Ariana(3), inicia a participar esporádicamente en el taller y poco a poco expresa su vivencias sin dificultad.

Trabaja con el uso de la imaginación, dibuja y pinta las historias que recuerda o inventa, realiza trabajos significativos estando en relación con si misma. Esta práctica pictórica la ayuda a expresar las emociones y el propio sentir, permitiendo ver, reflejarse y reconocerse en la representaciòn de si, hace trabajos con collagge, esperimenta traformaciones de formas y figuras coloradas y re-elaboradas en composiciones con  pedazitos de papeles: èste modo de hacer le permite des-componer, re-componer y re-elaborar una nueva configuraciòn en un todo ùnico…

Realiza trabajos que da continuidad en el tiempo como el elaborado con el collagge que abandona por otros tipos de trabajos con el uso del dibujo figurativo y el color y luego en el tiempo lo retoma.

Para Ariana este modo de elaborar parece ser intenso y a su vez trasformador esperimentandolo en un processo.

 Mario, solitario, es tímido sensible y frágil, tiene dificultad de  estar junto a los otros y no aprecia las cosas que èl realiza. Cuando inicia la experiencia no lograba permanecer por todo el tiempo a la actividad, permanecia solo a breves momentos de diez/veinte minutos.Manifiesta  ataques de pánico y efectua pequenas fugas que lo hacen alejar del gruppo y actividad. Dibuja con lápiz, elabora dibujos creados por él y demuestra tener  una capacidad tecnica y representativa muy acurada, de todos modos, dice de no saber dibujar…

Inicia  un trabajo centrado sobreel reconocimiento de abilidades, Mario inicia a  pintar, creede  no poder lograr estar en contacto con su sentir, sente malestar, siente que no puede  producir creativamente…

Inicia una percurso muy estimulador con el recurso de  imágenes y del uso del color.[1]

Comienza a permanecer por mas tiempo en el grupo-taller, demuestra empeño y placer en el hacer…

Me pide de ensegnarle nuevas  técnicas del color. Comienza a estàr en relación con si mismo y logra estàr en relación con los otros, cosa importante es que comienza a reconocer sus  posibilidades, se re-conoce y se expresa en modo artistico…

Realizza un viaje simbolico en si mismo( interior y esterior) entre figura y fondo, entre dibujos figurativos y pintura astracta , realiza un entrecho entre la immaginacòn, la fantasia y la realtà.

 

  1. Identidad DIFERENTE:

 

 Mi actividad es orientada a sujetos afectos de grave disturbio mental, segùn mi esperiencia esta actividad puede ser orientada no solo a sujetos que manifiestan un handicap, sino a todos los sujetos que son portadores de esperiencias y de identitdàd diferente”, cuyo principal estimulo y valor recida en esplorar el propio mundo y esperimentar nuevas formas de aprendimiento en una dimensiòn relacional.

Esta forma creativa, puede ayudar a favorecer un diálogo dialéctico entre las diversidades culturales(terminologia que entiendo en sentido amplio y de genero…), contaminando y contaminándose de una forma transformadora, un deseo de liberar el arte en los spacios “cerrados” a la diversidad, para poder tal vez, descubrir modos no convencionales y dar valor al hacer creativo.

Aprecio la originalidad de cada uno y al mismo tiempo trabajo para la integración, no hago interpretaciones y lecturas superficiales, miro al interès cultural. Y en tal sentido, la finalidad que propongo, no es solo comprender la singular cultura en el respecto y la tolerancia de las diferencias, sino recide en el valor a la diversidad, entendida como riqueza, como valorizaciòn que se traduce en convivencia social y en interelaciòn intercultural.

Creo importante ademàs,evidenciar algunos aspectos de mi trabajo de genero feminil. Mis grupos en general tienen un nùmero elevado de participaciòn de mujeres y un numero costante de partecipantes de genero masculino.Doy el siguiente dato estadístico que dice : “en Italia y a nivel internacional, las intervenciones en arte con finalidad terapeuticas con la pintura, tienen una implicación superior con interventos de mujeres acerca de los hombres del 60/70%, sea de mujeres participantes a las actividades, sea de mujeres terapeutas o técnicas especializadas en los grupos de mujeres”.

He podido observar en el trabajo con mujeres, como las mujeres (mujeres sin ninguna patologia y mujeres con afecciones de depresión, situaciones de violencias y con jóvenes adolescentes que manifiestan malestar en la adaptaciòn a algunos modelos sociales y de consumo y/o tener una falsa identidad) encuentran en el arte una forma mas congrua para dar respuesta a la esfera de sus necesidades y deseos. He podido notar en algunas mujeres que tienen poca posibilidad de comunicar el propio dolor y sufrimiento…en vez con la actividad pitòricca dejan fluir las emociones, realizan una mediaciòn con si misma y los otros, comienzan una imersiòn-dentro en las emociones y vivencias y un emerger-fuera en el mundo esterior, sus deseos y sus impresiones.

En sintesi, este proceso permite por un lado tomar contacto y conciencia de las propias emociones, manifestar y comunicar con otras partes de si que aparecen via via y por lado con el recurso del color pueder espresar y cambiar su realtà emotiva.

 

  1. EL SUJETO Y EL ARTE:

 

“El arte es una actividad conciente y umana de continua creaciòn”.

 

La dediniciòn que he dado se acerca al papel que tiene para mi el arte.Efectivamente, el sujeto encuentra el arte y con el arte encuentra una valorizaciòn en sus posibilidades, descubre formas nuevas de comunicaciòn espresivas-creativas y mediante el propio hacer artistico, espande sus habilidades, amplia el campo perceptivo y comunica su esperiencia interior en modo mas sodisfaciente.

Mi modo de trabajar no se centra en el producto, como resultado final, si como resultado de un proceso, como motivaciòn del sujeto a esplorar en modo cualitativamente diverso si mismo, en la activaciòn y desenvolvimiento de si y de la dimensiòn relacional, en el continuo aprehender nuevas formas creativas de responder y de esplorar el tiempo y el espacio, en tensiòn creativa.

 

Conclusiones:

Para concluir, creo que el arte es un istrumento valioso que puede liberar la creatividad en cada sujeto en la dimensiòn estetico-cultural. Y por tanto, asuelve un papel particular, “tiene un valor estetico”nel sentido etimológico e histórico: Etimológico como percepción de si mismo y  histórico como búsqueda de lo bello, y aquí creo, que resida la práctica expresiva, en la síntesis de estas dos acepciones, y así esta práctica, puede convertirse en descubrimiento y valorización de si mismo, en la esteriorizaciòn del potencial estetico-creativo-trasformador.

El arte se manifiesta en el binomio “trasformaciòn-creatividad”, y  en este sentido es que puede favorecer una sintesi de interelaciòn-adaptaciòn dinamica entre el mundo interior y el mundo esterno, entre “la realtà e la fantasia” , entre “la sujetividad y el grupo”, entre  el “espacio y el tiempo” y me gustaria decir tambièn entre procesos interculturales

 

Notas:
(1) El lenguaje analógico que deriva de la actividad del hemisferio derecho, no verbal: lenguaje analógico, sovrintende a la fantasía, a la creatividad, a la intuición, a la percepción visual, olfativa, a la comunicación y a las señales corpóreas toda esta riqueza, un verdadero patrimonio presente en cada uno de nosotros no es utilizado casi por una ancha mayoría de personas
(2) Studi y búsquedas sobre el color en la antigüedad a nuestros días: egipcios, romanos y griegos practicaron la helioterapia (exposición a la luz solar directa) por la cura de muchas molestias. En India la medicina siempre ha tenido en cuenta la influencia de los colores sobre el equilibrio de los chakra, los centros de energía de los egipcios…. Los chinos confiaron el propio bienestar físico a la acción de las varias teñida por Newton artificialmente reproducido radiaciones de cada individual color fino a llegarles a las consideraciones de Goethe y a KandinskiJ. Y las más actuales búsquedas sobre el efecto terapéutico del color y en correspondencia de las varias tonalidades de color con las vibraciones que estos colores provocaron, por lo tanto la posibilidad de suscitar emociones y sensaciones.
 (3)Ariana es seguida por  el  Psiquiatra Responsable del Centro Diurno Dr A.Galluppi en sesión de psicoterapia  gestalt con el metodo de la co- costrucciòn  de historias entrelazadas.

 

REFERENCIAS BIBLIOGRÁFICAS

1 -Arte Terapia, Experiencias de un curso de formazione,1987.

2 -Allano A. Los Impresionistas Dall ‘ taller al plein air, A.Ed.Torino, 1981,

3 -Callabresse O. El Lenguaje del arte, Bompiani 1985,

4 -Basaglia: F. Obras Completas 1953/88

5 -Balboni Paolo E Università per Stranieri Siena, La Cultura Straniera, Siena, 2001

6 -Costantini A.M. Notas y análisis de datos recogidos durante el trabajo de esperiencias con formas artisticas creativass con pacientes psiquiátricos y grupos-taller con diversidades diferentes, 1995/2004

7-Duros, P. Psicoterapia a orientación fenomenologico existencial y arte, Formación En Psicoterapia, Counselling,  Fenomenología-Número 3/2004

8 -Freire P. Relación presentada en el  2° Congreso latinoamericano de Educación “Popular”. Buenos Aires

9 -Goethe J.W. Desde la Teoria del Color ,Demetra,Verona, 1995.

10 -Kramer E. Terapia a travès del arte en un comunidad infantil Kapelusz.Buenos Aires, 1981

11-Kandisky V.Punto,Linea,Superficie, Adelphi .Milano, 1968,

12 -Kandisky V. El Espiritual nell arte, Bompiani. Milano 1997

13 -Lowenfeld V. Creativos And Mental Growth. Copyright.New York, 1975

14 -Lukàscs G. Zur Ontologie dos gesellschftlichen Seins (manuscricto)

15 -Massironi M. Fenomelogia de la percepciòn visiva, el molino,Bologna,1998

16 -Moffatt Alfredo Psicoterapia del Oprimido, Alternativas, Buenos Aires, 1984

17 -Oaklander V. Ventanas a nuestros ninos, Ed.Cuatro Vientos Chile. 1992.

18 -Quattrini, P. Psicoterapia ad orientamento fenomenologico esistenziale ed arte, Formazione In Psicoterapia, Counselling, Fenomenologia – Numero 3/2004

19 -Polester E. Terapia Gestàltica , Amorrò Buenos Aires , 1985.

 


 

 

Seminario: “La Pittura come Strumento di Cura in Salute Mentale”, a Borgo San Lorenzo, 25-10-2003. Relatrice Ana Maria Costantini

 

“La pittura spazio di creatività e l’uso di tecniche artistiche come spazio d’aiuto”
                                                                                                   

Le persone esprimono qualcosa di particolare…sono i vari modi “di sentire, di percepire e di fare”, propri modi di immaginare e rappresentare, come propri modi all’incontro…” e in questo senso si scopre l’arte come passaggio e veicolo di sensazioni, d’emozioni, d’esperienze, nella rappresentazione del sé, nella rappresentazione estetica.

 

Questa “forma creativa”, si plasma articolando le parti in un insieme. La persona è libera di sperimentare infinite combinazioni e costruisce un insieme unico, irripetibile. Ha il desiderio di lasciare una traccia di sé… “e mille e una traccia s’improvvisano, tracce che s’intrecciano e formano figure, che si modificano in tante altre forme. Appaiono figure indefinite, di forma non forma, oggetti riconoscibili, personaggi immaginari e paesaggi “i più vicini i più lontani”. Un viaggio simbolico tra il dentro e il fuori, tra la figura e lo sfondo, tra il figurativo e l’astratto, un intreccio tra i mondi immaginari della fantasia.

 

 L’arte si manifesta nel binomio “trasformazione-creatività”, e in questo senso favorisce una sintesi nell’adattamento tra “ il mondo interiore e il mondo esterno”, tra “realtà e fantasia”, tra “la soggettività e il gruppo”, tra “oggetto e soggetto”, tra lo “spazio e il tempo”.

 

Quest’esperienza tiene conto della propria predisposizione artistica, punto di vista, che non parte dall’uso di tecniche ma predilige la creatività in senso lato, come capacità presente in ogni persona di rispondere in modo personale e soddisfacente ad ogni nuova situazione ed esperienza, una capacità che ho potuto osservare in situazioni d’apprendimento, dove la persona sperimenta il nuovo e si scopre in un’inaspettata fonte di benessere.

Per favorire l’esperienza personale, l’intervento si plasma nella costruzione di un luogo dove ognuno può essere compreso per come è, un luogo di sostegno dove si può rimanere nella relazione dove si possono scoprire le proprie capacità e risorse nascoste: osservo quel che accade e aiuto ad aiutarsi nel fare “notare”, ad acquisire conoscenza di sé, accompagnando questo personale percorso, i in cui l’esperienza estetica diventa spazio di libertà nella propria esperienza di sé.

 

Trovo efficace il lavoro nel gruppo come scambio che arricchisce lo “stare insieme”: ad imparare e ad esplorare il mondo delle emozioni e dell’immaginario, imparare come aiuto a stare con le emozioni e sensazioni. Trovo che con il ricorso alle “fantasie”, la persona può imparare a sviluppare il suo personale immaginario emotivo, dove le emozioni si traducono in immagini, potendo diventare metafore visive. Il lavoro sull’immaginario permette d’esprimersi con le più varie forme e colori che danno voce alle emozioni che sono ad esse legate.

 

La persona, nel fare esperienza diretta nel “qui e ora”, si rapporta con il sentire, con sé stesso, e si rappresenta nel fare, cercando una corrispondenza tra ciò che “si fa e ciò che è il proprio vissuto.”

 

Questo modo di lavorare parte dall’ascolto di sé, nell’essere nella relazione, accettando di non sapere quel che può accadere come esperienza umana, “essere con, essere in relazione io e tu”, sperimentando ed accettando l’ignoto, che in questo particolare approccio l’arte dà, esprimendosi nel binomio trasformazione-creatività, diventando così un’opportunità per cogliere i cambiamenti nella realtà complessa e ricca del vivere.

 

 


 

 

Link articoli/letture/spazi:

https://www.topia.com.ar/articulos/arte-y-salud-mental

Spazio su facebook: L’arte di fare il counselling e la pedagogia

 

 


 

 

“Camminare insieme”

(www.doppiozero.com)

 

Fino a poco tempo fa, collegavo l’atto di camminare al pensiero e alla scrittura. Del resto, non c’è movimento umano più intellettuale, e tutta la letteratura intorno a questo tema lo dimostra. Il tuo passo rivela il tipo di curiosità che hai per il mondo, ai tuoi piedi non puoi mentire. Io, per esempio, sono un flâneur, anzi una flâneuse, e mi riconosco in una precisa tradizione.

Non sono ambiziosa, le mete non mi interessano, preferisco perdermi per arrivare al dunque, scoprire una strada nuova per caso, distrarmi per emozionare la mia attenzione.?

Ma ultimamente mi sono accorta che questa metafora si può allargare. Non è mica necessario viverla in termini così solitari. Camminare insieme, per esempio, è un dialogo. Come ogni dialogo muto, come ogni dialogo puramente fisico, ti mette di fronte a una verità anche quando non vuoi. Se ci fai caso, il tuo modo di camminare insieme a qualcuno dice tutto sulla relazione che hai con l’altro. C’è chi è troppo nevrotico e tende a stare sempre qualche metro davanti a te, anche se tu gli corri dietro.

Chi si stanca e si ferma e si trascina e, tenendoti sotto braccio, ti frena. Chi si appoggia, magari senza accorgersene. Chi ti strattona sempre in qua e in là, perché non sa andare dritto. E c’è chi ha il tuo stesso passo.?

Quando riconosci un tuo simile camminando con lui, senti una specie di scossa che parte dall’asfalto e ti arriva dritta alla testa, attraversandoti intero. E’ un piccolo corto circuito che ha il valore di un’epifania: forse hai capito qualcosa in più sul rapporto. A volte il ritmo comune è così naturale che ti dimentichi che stai camminando con qualcuno. Ti viene in mente solo quando ti serve una mano per tirare fuori qualcosa dalla borsa e allora ti ricordi che la tua mano è impegnata a stringerne un’altra. Ti volti e non ci credi, senti il bisogno di controllare.

Effettivamente è così: non sei solo, c’è una persona che sta avanzando con te. Ti spunta un sorriso, sei un po’ sorpreso.?

La direzione non conta e nemmeno lo spirito del camminare. Tu puoi essere un flâneur e l’altro può essere uno che ha bisogno di avere una meta. Se il ritmo funziona, può cominciare anche lo scambio. Una volta si punta un traguardo e quella dopo ci si perde insieme, perché no.?

Dopotutto, per costruire una bella andatura di coppia bisogna attraversare terreni diversi, e neanche tanto metaforicamente: infilare i piedi nella sabbia, sperimentare sentieri tortuosi di montagna, sgambettare veloci al freddo per raggiungere un ristorante o camminare pigramente per il centro di una città per far passare il pomeriggio. Saltare pozzanghere, sudare sotto la calura estiva, sostenersi quando si scivola, scendere dandosi il braccio almeno un milione di scale. Se non ti annoi a camminare con qualcuno in silenzio, hai davvero qualcosa da dire a quella persona.?

Un caro amico che viene dall’Iran un giorno mi ha insegnato un proverbio persiano. Dice: «Per conoscere realmente qualcuno ci devi mangiare, dormire e viaggiare insieme». Io aggiungerei «camminare»

Caterina Bonvicini

 


 

Lettura:

Los Dialogos del Cuerpo, Cuatro Vientos 2012

La Dra. Adriana Schnake nos da en este libro lo medular de su sabiduría frente a la
enfermedad: no hay arrebatos líricos ni sesudas explicaciones científicas “solo para iniciados”.
Así como ella dialoga “gestálticamente” en su presentación de casos clínicos, así también dialoga
terrenalmente con el lector que sigue con apasionado interés sus vivencias y las de sus pacientes.

Nana nos enseña aquí a tomar el cuerpo como una puerta abierta para el ser a través de
conocerlo, aceptarlo y amarlo, recuperando así la intención manifestada en la naturaleza. En este
sabio libro son puestas en primer plano para su comprensión cuestiones tan misteriosas como que el cuerpo se cura a sí mismo en silencio o que los ojos son el espejo del alma. El cuerpo aquí es la figura, el Ser, el fondo, y en medio, el mal entendido y el deseo de recuperar esa unidad. Nana colabora con las personas y forma terapeutas para desentrañar esa confusión, entendiendo
claramente que desapegarnos de lo concreto y entrar en la realidad son pasos insoslayables para un ser humano en evolución y una posiblilidad privilegiada para la especie humana. Con increíble paciencia, sabiduría y generosidad nos guía a abrirnos paso y a conocer algo de lo desconocido…yo soy testigo”. Graciela Cohen

Sobre el autor: La Dra. Adriana (Nana) Schnake Silva, reconocida terapeuta chilena, ex
profesora de Psiquiatría de la Universidad de Chile. Presidenta Honoraria de la Asociación
Gestáltica de Buenos Aires y Córdoba. Miembro de Honor de la Asociación Española de Terapia
Gestáltica.

Así como en su primer libro, Sonia, te envío los cuadernos café, esta maestra de vida nos llevó
de la mano por los basamentos de la teoría y la práctica gestáltica, y en el segundo, Los diálogos
del cuerpo, nos deslumbró con su enfoque holístico de la salud y la enfermedad, en esta tercera
obra un salto cualitativo en su tarea: hacernos accesibles las claves de nuestra integridad como
personas, en un mundo que cada vez nos empuja a vivir más fragmentariamente, desconectados denosotros mismos, del prójimo y del entorno humano y planetario.

Actualmente trabaja e imparte cursos y grupos en Anchimalén, donde continúa con su labor de
investigar y buscar caminos de acercamiento al ser humano, especialmente al que se siente limitado en su desarrollo y posibilidades.

 

ABC…

 

Atteggiamento resiliente: La resilienza corrisponderebbe alla capacità umana di affrontare le avversità della vita, superarle e uscirne rinforzato o, addirittura, trasformato” (Grotberg, 1996).

“…ciò che non lo uccide, lo rende più forte”.
(Friedrich Nietzsche)

 

 L’apprendimento esperienziale: (Experiential Learning) costituisce un modello di apprendimento basato sull’esperienza, sia essa cognitiva, emotiva o sensoriale.

Il processo di apprendimento si realizza attraverso l’azione e la sperimentazione di situazioni, compiti, ruoli in cui il soggetto, attivo protagonista, si trova a mettere in campo le proprie risorse e competenze per l’elaborazione e/o la riorganizzazione di teorie e concetti volti al raggiungimento di un obiettivo.

L’apprendimento esperienziale consente al soggetto di affrontare situazioni di incertezza sviluppando comportamenti adattivi e migliorando, nel contempo, la capacità di gestire la propria emotività nei momenti di maggiore stress psicologico.

Consente inoltre di sviluppare le proprie abilità di problem solving, anche attraverso l’abilità creativa, e di far acquisire autoconsapevolezza mediante auto-osservazione ed etero-osservazione al fine di ridefinire eventuali atteggiamenti inadeguati e di valorizzare i comportamenti costruttivi. L’esperienza così acquisita diviene patrimonio di conoscenza del soggetto e costituirà il nuovo punto di partenza di ulteriori evoluzioni. (wikipedia).